Ideologia Tedesca

Capitolo I

Feuerbach. Antitesi tra concezione materialistica e concezione idealistica

 

 

Secondo quanto vanno dicendo certi ideologi tedeschi, la Germania ha compiuto negli ultimi anni una rivoluzione senza confronti. Il processo di decomposizione del sistema hegeliano, iniziato con Strauss, si è sviluppato fino a diventare una fermentazione universale in cui sono trascinate tutte le « potenze del passato ». Nel caos generale si sono formati potenti imperi, subito giunti al tramonto, si son fatti avanti per un momento eroi, ricacciati di nuovo nella tenebra da rivali più audaci e più potenti. È stata una rivoluzione di fronte alla quale quella francese è un giuoco da bambini, una lotta mondiale al cui confronto le lotte dei diadochi[1] appaiono insignificanti. I principi si sono detronizzati a vicenda, gli eroi del pensiero si sono rovesciati l'un l'altro con furia inaudita, e nei tre anni dal 1842 al 1845 in Germania si è fatto pulizia più che altrove in tre secoli.
Tutto ciò sarebbe accaduto nel pensiero puro.
Si tratta certo di un avvenimento interessante: il processo di putrefazione dello spirito assoluto. Dopo che l'ultima scintilla di vita si spense, i diversi elementi di questo caput mortuum[2] entrarono in decomposizione, dettero origine a nuove combinazioni e formarono nuove sostanze. Gli industriali della filosofia, che fino a quel momento avevano vissuto dello sfruttamento dello spirito assoluto, si gettarono allora sulle nuove combinazioni. Ciascuno sì applicò con la massima solerzia a rivendere al dettaglio la porzione che gli era toccata. Il che non poteva essere senza concorrenza. Dapprima questa fu sostenuta in maniera abbastanza borghese e pulita; più tardi, quando il mercato tedesco fu saturo e la merce non trovò alcun favore, nonostante tutti gli sforzi, sul mercato internazionale, l'affare fu guastato alla solita maniera tedesca con la produzione dozzinale e la contraffazione, il peggioramento della qualità, la sofisticazione della materia prima, la falsificazione delle etichette, le vendite fittizie, il giro delle cambiali e un sistema creditizio privo di ogni base reale. La concorrenza finì in una lotta accanita, che oggi ci viene presentata e decantata come un rivolgimento della storia universale, generatore dei risultati e delle conquiste più grandiosi.
Per apprezzare nel suo giusto valore questa ciarlataneria filosofica, che suscita un benefico sentimento nazionale persino nel petto del rispettabile borghese tedesco, per rendere evidente la meschinità, la grettezza provinciale di tutto questo movimento giovane-hegeliano, e in particolare il contrasto tragicomico tra il reale operato di questi eroi e le illusioni su di esso, è necessario osservare lo spettacolo nel suo insieme, da un punto di vista che si trova al di fuori della Germania.



NOTE

1. Diadochi: i successori di Alessandro Magno.

2. In chimica il risultato della distillazione.

 

 


Ultima modifica 16.12.2007